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  • 4. EMERGENZE STORICO MONUMENTALI


    1. Premessa


      Considerata la presenza sul territorio comunale di numerosi beni storico-artistici, la città i Tivoli ospita due siti Unesco, si è proceduto, nell’ambito del presente lavoro, alla definizione di una metodologia di supporto per la salvaguardia degli stessi.


    2. Approccio metodologico


      In questo paragrafo si indicano le linee guida necessarie alla valutazione dei danni che il patrimonio monumentale potrebbe subire ed i pericoli cui possono incorrere i loro fruitori.

      Per espletare quanto sopra, si ritiene necessario:


      1. individuazione e localizzazione su carta del patrimonio storico (Tav. 13) del territorio comunale e valutazione dello stato di conservazione degli edifici e del loro contenuto;

      2. valutazione del comportamento della struttura architettonica, in occasione di eventi sismici rilevanti, definendo il tipo e la gravità dei danni;

      3. introduzione del “fattore antropico” che tenga conto del flusso dei visitatori e dei

        possibili itinerari all'interno della città (ove fosse possibile, sarebbe utile sapere, con precisione, quanti sono e da dove vengono, al fine di facilitare l'individuazione sul territorio, di persone non residenti).

      4. individuazione dei luoghi ove raccogliere opere d’arte in caso di emergenza.

      5. nomina di responsabili delle opere d’arte per le quali si renda necessario lo

      spostamento.


    3. Informativa sui beni monumentali, storici e ambientali


      Si procede alla descrizione dei beni storico-artistici ed ambientali presenti sul territorio. Per una descrizione più dettagliata delle opere si rimanda a bibliografie specifiche. Il seguente elenco è stato compilato in base a notizie depositate in testi specializzati ed in alcuni casi alla verifica sul posto ed una inevitabile mancanza di completezza è da attribuirsi all’impossibilità di accesso ai depositi ed alle sagrestie.


      - Villa d'Este

      Descrizione:

      Ingresso: costituito da un portale quattrocentesco ;

      Cortile: antico chiostro benedettino rifatto nel XVI secolo, con una fontana (Venere Dormiente) sul lato addossato al fianco della chiesa di S. Maria Maggiore. Appartamento Vecchio: decina di sale con volte affrescate per opera di Livio Agresti, arredate con mobili e dipinti provenienti dai depositi della Galleria Nazionale di Arte Antica di Roma.

      Interno del Palazzo: salone centrale o sala del trono, soffitto 4 riquadri con due vedute dell'Aniene, il cosiddetto Tempio della Tosse ;

      alle pareti:

      Ritratto di Giulio II, copia da Raffaello;

      Sacra Famiglia e Ritratto del Card. Alessandro Farnese, a Perin del Vaga;

      Madonna della maniera di Andrea del Sarto.

      Sala II già biblioteca :

      copia della Fornarina di Sebastiano del Piombo;

      Ebe, di scuola fiorentina della prima metà del secolo XVI°;

      copia della Sacra Famiglia di Daniele da Volterra. Sala III già camera da letto, soffitto ligneo:

      Madonna con Bambino e S. Giovannino, attribuita al Carreggio;

      S. Andrea di Daniele da Volterra.

      Sala IV: fregio modero con Allegorie delle Arti e dei Mestieri di Em. Notte;

      alle pareti:

      Ritratto di cavaliere, della scuola dei Carracci

      Cristo Portacroce, di Girol. Muziano.

      Sala V: due repliche di quadri del Barocci .

      Cappella, ricca di stucchi, sopra l'altare c'è un affresco dell'Agresti, con la Madonna

      detta di Reggio;

      ai lati Profeti, Sibille e scene della vita della Vergine .

      Sala VI:

      Giocatori di morra e Tabaccaio di Pietro van Laer (il Bamboccio);

      Paesaggio di Jan Both;

      Paesaggi e scene di genere, di Michel. Cerquozzi.

      Sala VII: Paesaggi e quadri di genere, di Jean Miel.

      Sala VIII: 5 paesaggi di Jan Frans van Bloemen (l'Orizzonte). Sala IX:


      Paesaggio di Paolo Brill; Paesaggio di A. Locatelli. Sala X:

      2 Paesaggi di L. Coccorante;

      Cascata di Tivoli

      Veduta della Campagna Romana di J. Ph. Hackert. Piano Inferiore

      Salone Centrale: decorato con affreschi della scuola degli Zuccari e del Muziano

      nel mezzo della volta: Il convito degli Dei,

      contro la parete di destra, fontana con erme-cariatidi di stucco e mosaici rustici,

      avente sul fondo la veduta del Tempio di Vesta, nella parte opposta Veduta della Villa.

      Sala II: volta riccamente affrescata, con: Concilio degli Dei, Fatiche di Ercole intorno,

      opera della scuola di Muziano e di Luigi Karcher.

      Sala III o dei Filosofi, con allegorie della Natura, delle Virtù delle Arti, delle Scienze e

      busti di Filosofi, della scuola di F. Zuccari.

      Sala IV o della Gloria d'Este, scenografica decorazione della stessa scuola .

      Sala V o della caccia, decorata con paesaggi, trofei di caccia e scene venatorie, affreschi attribuiti al Tempesta.

      Sala VI affrescata con scene della storia mitologica di Tivoli, di Agresti e aiuti.

      Sala VII, decorata dall'Agresti: Il carro di Febo,

      alle pareti i Fiumi e le Fonti di Tivoli, storie del Re Anio e di Adamante.

      Sala VIII con affreschi raffiguranti storie di Noè, nella volta, e paesaggi, della scuola del Muziano.

      Sala IX Storie di Mosè e paesaggi. Sala X o del presepio


      • Fontane del giardino

        Grotta di Diana, con stucchi: Perseo e Andromeda, Metamorfosi di Dafne, di Siringa, di Atteone, di Callisto, Ecc., di Lola e Paolo Candrino da Bologna e di Curzio Maccarone.

        Fontana del Bicchierone, si suppone che sia stata realizzata secondo un disegno del Bernini.

        Rometta, vasca rievocante il Tevere, con Statue: Statua seduta di Roma, la Lupa e i Gemelli.


        Viale delle Cento Fontane

        Fontana dell'Ovato, del Ligorio, nelle nicchie dell'emiciclo Ninfe di G.B. Dalla Porta.

        Fontana di Bacco.

        Fontana dell'organo idraulico. Fontana dei draghi del Ligorio. Scala dei Bollori.

        Fontana della Civetta e degli Uccelli

        Fontana di Proserpina, con un prospetto seicentesco

        3 Peschiere Fontana di Arianna

        Fontana della Madre Natura con statua di Diana d'Efeso, di Giglio della Vellita. Rotonda dei Cipressi

        Fontana delle Aquile.


        • S. Maria Maggiore

          Situata in P.zza Trento. (468-83); subì lavori di ristrutturazione nel secolo XIII. Descrizione:

          Portico con portale gotico a strombatura, attribuito ad Angelo da Tivoli; sopra il portale, un'edicola aggettante su colonne, pure gotiche;

          parte superiore della facciata, arretrata, è ornata da un rosone con archetti trilobati.

          Robusto campanile in cotto, sulla parte destra, cuspidato, con 4 piani di aperture, 1602.

          Interno:

          atrio, a destra, Madonna con bambino, affresco del XII secolo entro bella edicola quattrocentesca, e alle pareti epigrafi1;

          3 navate divise da pilastri;

          navata destra: Crocifisso ligneo attribuito a Baccio da Montelupo.

          Nel presbiterio, a destra grande trittico del sec. XVI, con nel mezzo la Madonna in trono con bambino e S. Giovannino, 4 Santi ai lati, Incoronazione di Maria nella lunetta, 4 sante e piccole storie nella predella. A sinistra altro trittico a sportelli, con la Madonna in trono con bambino e, ai lati, i SS. Lodovico di Francia e Francesco d'Assisi, all'esterno degli sportelli, Annunciazione, opera firmata da Bartol Bulgaeri da Siena (sec. XIV). Sopra il trittico, Madonna di J. Torriti.

          Altare maggiore: Madonna (sec. XII?).


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          1epigrafe breve scrittura da incidersi sopra una lapide per ricordanza di fatti o di persone notevoli


          Cappella in fondo alla navata sin., S. Antonio da Padova, tavola del sec. XV attribuita ad Antoniazzo Romano.

          Pavimento cosmatesco.


        • Chiesa di S. Pietro o della Carità

          Chiesa V secolo, con facciata romanica fiancheggiata da robusto campanile coevo, con doppio monoforte nella cella campanaria.

          Descrizione:

          L'interno della basilica, già rovinato dai bombardamenti e radicalmente restaurato, è a tre navate divise da antiche colonne in gran parte di cipollino (sei verso il fondo sono rifatte) con capitelli ionici; abside semicircolare e cripta; in questa e in fondo alle navatelle, resti di affreschi.


        • Casa Medievale

          Scendendo per via Campitelli, che si snoda tra vecchie case, ad un incrocio a sinistra è situata la casa medievale con scala esterna2, sostenuta da un rocchio3 di antica colonna, e ballatoio decorato da archetti intrecciati.


        • S. Silvestro

          Situata in P.zza del Colonnato, in stile romanico, la chiesa, del XII secolo, con a lato

          un campanile a vela, ha subito rimaneggiamenti nel corso degli anni. Descrizione:

          Una navata rettangolare.

          Nel pavimento avanzi di antico mosaico;

          alla parete destra: S. Valerio, rilievo ligneo del 1138 Nell'abside: affreschi del XII secolo o principio del XIII. Nell'arco trionfale Cristo benedicente,

          i simboli degli Evangelisti e i 24 seniori dell'Apocalisse; nel catino, Cristo sulle acque tra SS Pietro e Paolo;

          nella curva, dall'alto, nella prima fascia, Agnello mistico tra 12 pecore, seconda Madonna con il Bambino in trono fra due SS Giovanni e Profeti; terza, leggenda di S. Silvestro e Costantino, cioè, da sinistra L'imperatore lebbroso, battesimo salutare, disputa miracolosa con gli ebrei, vittoria sul drago. Più sotto, una fascia di affreschi votivi più recenti, tra cui la rara rappresentazione di S. Ansano.

          Sotto l'abside, una cripta, le cui volte poggiano su un unica grossa colonna


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          2la scala esterna è caratteristica delle case viterbesi è risponde al nome di profferlio

          3legno o sasso di forma cilindrica.


          Scendendo per Via del Colle fino alla P.zza S. Nicola, chiesa dal 1590, sconsacrata con facciata in cotto coronata da timpano. In questa zona c'è un ricco complesso di case medievali, in parte rimaneggiate. Poco più avanti si arriva alla Porta del Colle.

          Su via del Colle, in salita, a sinistra, n. 42, severo palazzo del Cinquecento; a destra al

          n. 39 grande arco murato di epoca romana; all'inizio del vicolo Raulini, casa gotica, di

          fronte robusto stipite di porta romana ad arco.

          In p.zza Domenico Tani sulla destra, c'è un fontanina, con la vasca formata da un

          sarcofago medioevale ellittico: Sepulcrum Julo Angeli Bartholi. Tutto il quartiere

          attorno a p.zza Tani è costellato di case medievali e resti romani.


        • Il Duomo: S. Lorenzo

          Ricostruito nel 1650. Il campanile che lo fiancheggia è romanico del XII° secolo, ha un

          piano di doppie monofore e due di doppie bifore, con cuspide piramidale. Descrizione:

          L'interno risale al XVII°-XVIII° secolo, è a tre navate divise da pilastri.

          Seconda cappella a destra all'altare, l'Immacolata,

          Nicchie laterali, le Virtù Cardinali, opera di uno scultore della scuola Berniana.

          Quarta cappella a destra Deposizione, celebre gruppo ligneo con figure al vero, lavoro del XIII° secolo.

          Terza cappella a sinistra, il prezioso Trittico del Salvatore (solitamente nascosto da un

          pannello che riproduce la figura del salvatore, è visibile solo nei giorni solenni o dietro ufficiale richiesta), di scuola romana del XII° secolo e d'impronta ancora bizantineggiante.

          Uscita laterale a sinistra: monumento del vescovo Angelo Leonini,

          Prima cappella a sinistra: tomba del vescovo Angelo Lupi. Sagrestia: Pietà, affresco della scuola dei Carracci.

          Sono presenti nella chiesa anche una serie di oggetti sacri, calici, vestimenti ecc.


        • Ponderarium

          Al n. 78 di via del Duomo è l'ingresso al Ponderarium, ambiente rettangolare, coperto da una volta, in cui discende una scaletta a chiocciola di ferro.

          Nel locale adibito alla pesa pubblica e per gli uffici dell'annona, si possono trovare due mense ponderarie4 , oltre ad un numero cospicuo di frammenti antichi e ceramiche medioevali, ritrovate in quel luogo. Adiacente è un sacello dell'imperatore Augusto.


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          4 Mensa Ponderaria: tavole destinate a reggere modelli di misure di capacità.


      • Piazza del Comune, con il Municipio

        Edificio risale al 1932, sotto la facciata posteriore del fabbricato, un grosso muro a

        filari di blocchi di tufo, di antichissima costruzione

        Nella p.zza Palatina l'elemento architettonico dominante è un palazzo settecentesco,

        che sorge sopra il portico medievale architravato, con sei grosse colonne antiche e capitelli, in parte murato e occupato da botteghe. A sinistra, nella piazza, l'ex chiesa di S. Michele, con grazioso campanile romanico a due piani di bifore.


      • Tempio di Vesta e Tempio della Sibilla Tiburtina

        Proseguendo per 150 metri su via della Sibilla, una via molto stretta, svoltando a destra si presentano i due templi dell'acropoli, monumenti famosi per la loro importanza architettonica e per la pittoresca posizione. Il tempio di Vesta è a pianta circolare, situato in una posizione dominante sulla roccia che precipita nel profondo spacco della valletta. La costruzione è in travertino (lapis Tiburtinus), risale al I° secolo a.C. Un giro di colonne, ne sono rimaste solo 10, di 18, con capitelli corinzi reggenti una trabeazione decorata nel fregio con festoni intercalati a bucrani, posa su un alto stilobate e circonda la cella circolare, formando un ambulacro coperto da lacunari.

        Il tempio accanto è più antico, forse della fine del II secolo a.C.; si attribuisce alla

        Sibilla Tiburtina; il suo buono stato di conservazione è dovuto al fatto che fu trasformato in chiesa, fino al 1884, infatti, era la chiesa dedicata a S. Giorgio. La sua pianta è rettangolare.


      • Ponte Gregoriano

      Il ponte Gregoriano è ad una sola arcata tra piloni semicircolari di travertino; è

      caratteristico per il suo rivestimento in blocchetti di pietra bianca e nera disposti a

      scacchiera.


      - Villa Gregoriana

      In quella che era l'area su cui sorgeva la villa di Manlio Vopisco ed altre strutture di età romana, c'è l'ingresso alla Villa Gregoriana: grandioso parco che si estende su

      terreno frastagliato attorno a quel tratto dell'Aniene dove il fiume precipita con le sue famose Cascate. La visita alla villa consiste nel seguire un percorso indicato da una segnaletica (a cui è necessario fare molta attenzione da parte dei fruitori). Il percorso non è lineare e semplice, per accedere anche soltanto al primo livello, è necessario discendere delle scale, che portano alla Grande Cascata. Per fruire della


      bellissima vista delle altre cascate bisogna continuare a scendere altre scale e si ha così la possibilità di vedere le cascate del Bernini, Cascatelle Piccole, Bassa Cascata.


      - S. Biagio

      Risale al secolo XIV°, fu rifatta nel 1887 in forme neogotiche e recentemente

      restaurata. Descrizione:

      Nella facciata è conservato un portale rinascimentale del 1516, avente nel timpano

      un gruppo marmoreo con la Madonna e il bambino

      Nell'interno a una navata si trovano numerose opere d'arte nelle diverse cappelle.

      Nella terza cappella a destra S. Vincenzo, tavola di scuola toscana del XV° secolo; dietro l'altare maggiore Crocifisso e i Ss. Domenico e Biagio, affresco staccato del '300; nel passaggio alla sagrestia, Madonna e Angeli e Gloria di S. Tommaso Santi, affreschi del '400. Sotto l'attuale chiesa è un'altra risalente al XI° secolo.


      - S . Andrea

      La chiesa è affiancata da un campanile romanico.

      Descrizione:

      Interno basilicale a tre navate divise da antiche colonne di cipollino e di granito.

      Nella navata sinistra Madonna con bambino ed Angeli, affresco del 1490.


      - Anfiteatro romano

      Il monumento sorto nel II° secolo d.C. all'estremità meridionale dell'abitato, inglobò una strada basolata più antica. L'arena è di 61 x 41; il perimetro delle murature è prevalentemente in reticolato di tufo listato da laterizi, mentre il muro perimetrale e le semicolonne in corrispondenza dei muri radiali sono in opera diversa, a parallelepipedi di tufo e testina di travertino. Fu riportato alla luce in diverse fasi: 1948 - 57 - 75.


      - Rocca Pia

      Fortezza imponente, fatta costruire da Pio II° Piccolomini (c.1461). Descrizione:

      Pianta quadrilatera con merlati torrioni cilindrici agli angoli, di cui i due maggiori si devono a Pio II e gli altri ad Alessandro VI (1492-1503). L'interno è adibito a sede di mostre, concerti e altre attività culturali.


      - S. Giovanni Evangelista


      Piccola chiesa quattrocentesca Descrizione:

      Interno ad una navata.

      Il presbiterio, con volte a crociera, è decorato da affreschi di Antoniazzo Romano,

      Al centro della volta Cristo benedicente

      nelle vele: un Evangelista e un dottore della chiesa, in coppia;

      alla parete sinistra Assunzione della Vergine, in una mandorla sorretta da quattro

      angeli, mentre in basso, contro un paesaggio collinare, stanno gli Apostoli;

      alla parete di destra la Nascita del Battista e S. Zaccaria che ne impone il nome; nell'intradosso dell'arco trionfale, 12 Sibille e S. Domenico.

      Gli affreschi risalgono al 1475.


      • Palazzo Croce

        Palazzo Croce, già Mancini, poi Torlonia e quindi Giannozzi, risale al Cinquecento, si

        presenta con una facciata semplice al n. 92 di Via Domenico Giuliani.

        Descrizione:

        L'androne, con volta a botte, è decorato con grottesche: il cortiletto della fine del

        secolo XVI°, ha dei falsi portici su due lati, a colonne ricoperte a mosaico, e con grande fontana a finte stalattiti; i muri sono rivestiti da mosaico rustico policromo, parte in rilievo, e da stucchi con figure mitologiche; alle pareti, nell'androne e nella scala, pannelli decorativi con belle piastrelle maiolicate, ancora di gusto quattrocentesco e con leoni araldici dei Mancini.


      • Santuario della Madonna del Quintiliolo

      Sull'altare maggiore, una piccola tavola duecentesca con la Madonna e il Bambino. Dopo il santuario si estendono sulla destra, tra gli ulivi, gli avanzi della villa creduta di Quintiliono Varo. I resti, riferibili a più periodi, dalla fine della repubblica al II secolo d.C., si estendono su sei ettari, per cui la villa è la più grande del territorio dopo la Villa Adriana.


      - Tempio della Tosse

      Grande costruzione romana in opus vittatum, misto di tufelli e laterizi, a pianta

      rotonda coperta da cupola a calotta emisferica con occhio centrale. L'edificio eretto probabilmente nel secolo IV, fu destinato poi a culto cristiano e ne rimangono tracce in pitture databili ai secoli X e XIII.


      - Tempio di Ercole Vincitore


      Ciò che rimane sono soltanto ruderi risalenti alla seconda metà del I° secolo a. C.; grandioso complesso monumentale, costituito da una vasta area rettangolare contraffortata da imponenti costruzioni, tra cui passava la Via Tiburtina. Al centro dell'area, cinto dai portici, e addossato al lato fondo era il tempio, con 8 colonne sulla fronte e doppio alto podio; davanti al tempio la cavea di un teatro.


      L’Anio Vetus (Aniene vecchio) fu il secondo acquedotto costruito per

      l'approvvigionamento idrico della città di Roma, dopo l'acquedotto Appio, realizzato circa quarant'anni prima. L'aggettivo vetus gli venne attribuito, circa tre secoli più tardi, quando venne realizzato un altro acquedotto Anio Novus. Quest’ultimo aveva il percorso maggiore di tutti gli altri acquedotti dell'epoca pari a circa 87 km, di cui circa 73 km sotterranei e circa 14 in superficie; la metà del percorso superficiale era condiviso con l’Aqua Claudia, al cui canale l’Anio novus si sovrapponeva dal VII miglio della via Latina per giungere a Roma sulle arcuazioni in buona parte ancora visibili nel Parco degli Acquedotti.


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